Tag: filosofia della mente

  • mindfulness e intenzionalità: differenza tra automatismo e scelta consapevole

    mindfulness e intenzionalità: differenza tra automatismo e scelta consapevole

    Comprendere l’intenzionalità nella pratica mindfulness

    La mindfulness e l’intenzionalità: una riflessione su scelta consapevole e automatismi

    di Emanuele Fazio

    Condividi sui tuoi social

    Persona immersa nella meditazione che simboleggia l'intenzionalità nella pratica mindfulness

    L’articolo esplora la connessione tra mindfulness e intenzionalità, analizzando come la consapevolezza possa guidare le nostre azioni in contrasto agli automatismi. Approfondiamo il significato filosofico dell’intenzionalità, dai fondamenti della fenomenologia di Husserl alle distinzioni con la fisica classica, e scopriamo come la capacità di scegliere consapevolmente ci distingua dalla materia inanimata, arricchendo l’esperienza umana.

    La mindfulness e l’intenzionalità

    La mindfulness è costituita da una serie di abilità praticate con intenzionalità. Ma cosa si intende davvero per intenzionalità? Questo concetto, fondamentale in filosofia, descrive la capacità della mente di essere orientata verso qualcosa, sia esso un oggetto reale o immaginario. Ogni pensiero, desiderio o percezione ha un oggetto: se pensi a un amico, il tuo pensiero è intenzionalmente rivolto verso di lui.

    L’intenzionalità, introdotta dal filosofo Franz Brentano nel XIX secolo e successivamente approfondita da Edmund Husserl nella fenomenologia, sottolinea come la nostra coscienza non sia mai passiva. È sempre attivamente orientata verso qualcosa, influenzando il nostro modo di percepire e interagire con il mondo.

    Le opere di Husserl sull’intenzionalità

    Il concetto di intenzionalità è stato approfondito da Husserl principalmente in due delle sue opere fondamentali:

    1. “Ricerche logiche” (1900-1901): In questo testo, Husserl affronta in maniera sistematica il tema dell’intenzionalità, che diventa uno dei pilastri della sua fenomenologia. Nella seconda ricerca, intitolata “La teoria dell’intuizione e il concetto di intenzionalità”, analizza come ogni atto di coscienza sia rivolto a un oggetto, reale o immaginario.
    2. “Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica” (1913): In questo lavoro, Husserl espande la sua teoria dell’intenzionalità, proponendo una descrizione più dettagliata della relazione tra la coscienza e i suoi oggetti. Egli distingue i modi in cui gli oggetti vengono dati nella coscienza e il ruolo dell’intenzionalità nel costituire il mondo dell’esperienza.

    Questi testi sono essenziali per comprendere l’approfondimento di Husserl sul concetto di intenzionalità, uno dei fondamenti della sua fenomenologia.

    Differenza tra fisica e biofisica nell’intenzionalità

    L’intenzionalità distingue il comportamento umano da quello della materia inanimata, che, pur mostrando “movimento”, non agisce con una volontà propria. Per comprendere meglio questa distinzione, possiamo fare un confronto con la fisica classica. La terra orbita attorno al sole non per sua volontà, ma perché segue la legge della gravitazione universale di Isaac Newton, una legge che afferma che due corpi dotati di massa si attraggono con una forza proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.

    La Terra si muove in conformità a questa legge, senza possibilità di scelta o consapevolezza, in una sorta di danza cosmica predeterminata.

    Comportamento umano: tra intenzionalità e scelta consapevole

    Consideriamo un esempio quotidiano: stiamo camminando in un parco e cominciamo a girare attorno a una panchina dove è seduta una persona che ci attrae. Questo movimento, apparentemente simile a quello della Terra attorno al sole, è in realtà molto diverso: non è dettato da una legge della fisica meccanica, ma da un’intenzione mentale precisa. Il nostro desiderio e i nostri pensieri sono rivolti verso quella persona, e il corpo si adegua di conseguenza.

    In questo caso, l’intenzionalità non è solo il frutto di un impulso biofisico; è la manifestazione di una scelta consapevole. Il nostro desiderio di avvicinarci a qualcuno è mediato e moderato da pensieri e sentimenti. Questa capacità di scegliere ci distingue dalla materia inanimata e dal determinismo puro delle leggi fisiche.

    La differenza tra leggi fisiche e comportamento umano

    Mentre la Terra non può resistere alle forze che la governano, noi esseri umani possiamo opporci ai nostri impulsi. Possiamo scegliere, nonostante l’attrazione che proviamo, di non avvicinarci alla persona desiderata, magari per timidezza o insicurezza. Questa capacità di scegliere e resistere agli impulsi è ciò che rende unico il comportamento umano, una possibilità che la materia inanimata non ha.

    L’intenzionalità non è una semplice reazione automatica. Il nostro comportamento è spesso influenzato da motivazioni profonde, come l’amore, la paura o il desiderio di relazione. Ad esempio, nel caso dell’uso dei social media, tale relazione può essere mediata dalla rappresentazione cognitiva dell’oggetto, anche in assenza di percezioni sensoriali dirette.

    Scorri verso il basso per continuare a leggere l’articolo

    Scopri il DBT Skills Training: gestisci lo stress e migliora le tue relazioni personali.

    prenota consulto gratuito psicologo roma nord 2

    Benvenutə nel mio spazio di benessere e crescita

    Sono Emanuele Fazio, Psicologo e DBT Skills Trainer a Roma Nord, specializzato nel supporto per la gestione dello stress e delle emozioni intense. Offro percorsi personalizzati per migliorare il benessere psicofisico e favorire una vita più serena e equilibrata. Attraverso il DBT Skills Training, imparerai strategie pratiche per ritrovare l’equilibrio emotivo e migliorare la qualità delle tue relazioni.

    Fai il test gratuito ora e scopri come il DBT Skills Training può aiutarti!

    Esempi di intenzionalità nel cinema

    Un modo interessante per comprendere la distinzione tra intenzionalità e comportamenti automatici è attraverso il cinema. Prendiamo ad esempio il film “Matrix” (1999), in cui Neo scopre di vivere in una simulazione e ha la capacità di scegliere se seguire o meno le regole del sistema. La frase di Morpheus, “sto cercando di liberare la tua mente, Neo. Ma posso solo mostrarti la porta. Sei tu che devi attraversarla,” rappresenta l’intenzionalità nella sua forma più pura.

    Un altro esempio è il film Her (2013), che esplora le emozioni e l’intenzionalità nel rapporto tra Theodore e un sistema operativo dotato di intelligenza artificiale, Samantha. Le emozioni di Theodore sono autentiche perché intenzionalmente rivolte verso un altro essere, anche se questo “essere” è una macchina.

    Biochimica e intenzionalità: un equilibrio tra scienza e volontà

    Riprendendo l’esempio della passeggiata attorno alla panchina, possiamo affermare che il nostro comportamento, tradotto in termini biochimici, è influenzato da ormoni e processi biologici. Tuttavia, ridurre il nostro movimento a una semplice questione biochimica significherebbe ignorare l’essenza dell’intenzionalità. La mente umana non è solo una macchina biochimica che risponde a stimoli, ma un’entità capace di intenzioni complesse, come l’amore, la curiosità e il desiderio di relazione.

    Il legame tra intenzionalità, libertà e scelta

    Jean-Paul Sartre ha esplorato il tema della libertà e della scelta, entrambe espressioni fondamentali del concetto di intenzionalità. Nella sua opera “L’essere e il nulla” (1943), Sartre spiega come l’essere umano sia “condannato a essere libero”, ovvero non possa evitare la responsabilità delle proprie scelte. Possiamo decidere di camminare attorno a quella panchina per un desiderio romantico, oppure scegliere di non farlo, assumendoci pienamente la responsabilità di ogni azione.

    Influenza dei processi biochimici sul comportamento

    Questo non significa che, in certe circostanze, i nostri comportamenti non possano seguire leggi biofisiche e biochimiche. Sebbene l’intenzionalità e la libertà di scelta siano distintivi della mente umana, il nostro organismo è comunque governato da processi fisiologici e chimici che influenzano il nostro agire.

    Ad esempio, in situazioni di forte stress, il corpo rilascia cortisolo, spingendoci a reagire in modo automatico. In questi casi, la nostra capacità di scegliere liberamente è limitata e ci comportiamo più come una macchina, seppur biologica. Il linguaggio si spegne o riduce il suo ruolo di moderatore, mentre pensieri ed emozioni emergono senza controllo intenzionale, simili al determinismo delle leggi fisiche.

    Conflitto tra intenzionalità e automatismo

    Anche stati emotivi intensi, come la paura o la rabbia, possono attivare risposte automatiche, come il meccanismo di lotta o fuga, che ci prepara ad affrontare una minaccia senza bisogno di decisioni consapevoli. In questi casi, la linea di confine tra intenzionalità e automatismo si fa sottile: pur avendo un’origine biochimica, le emozioni si manifestano con una forza tale da spingerci ad agire senza riflettere.

    Questa apparente sospensione della libertà non implica che siamo completamente privi di intenzionalità o scelta. La volontà umana è influenzata e limitata dai meccanismi biofisici e biochimici che governano il nostro corpo. In questo spazio di conflitto tra ciò che è determinato e ciò che è scelto si manifesta la complessità del comportamento umano, un equilibrio tra leggi naturali e libertà di trascenderle attraverso l’intenzionalità.

    In conclusione, la mindfulness, come pratica di consapevolezza, valorizza l’intenzionalità umana, distinguendola da comportamenti automatici e reazioni biochimiche. Attraverso esempi filosofici, cinematografici e scientifici, l’articolo evidenzia come la capacità di scelta e la coscienza permettano all’individuo di agire in modo intenzionale, nonostante le influenze biofisiche e biochimiche. La distinzione tra automatismo e scelta è il cuore dell’intenzionalità, che rende l’esperienza umana unica e complessa.

    prenota adesso

    Il primo consulto è gratuito!

    Durante il consulto gratuito, potrai condividere le tue difficoltà legate a stress ed emozioni in un ambiente sicuro e confidenziale. Insieme valuteremo quale tra il supporto psicologico, il mental coaching o il DBT Skills Training è il percorso più adatto a te. Il consulto dura circa 60 minuti ed è disponibile anche nel weekend per garantirti la massima flessibilità.

  • Atteggiamenti e stati mentali

    yang song tbciw4IvgU4 unsplash 2

    Filosofia della mente

    Atteggiamenti e stati mentali

    Due concetti simili ma anche diversi

    di Emanuele Fazio

    Atteggiamenti e stati mentali

    L’atteggiamento è una valutazione relativamente duratura di un oggetto, persona, gruppo, problema, pensiero o concetto utilizzando sia una scala di misura dicotomica – ad esempio negativo o positivo – che una scala a più valori.

    Gli atteggiamenti e pertanto la valutazione possono risentire di credenze, emozioni o altri atteggiamenti collegati all’oggetto della valutazione.

    Gli stati mentali fanno riferimento ad una condizione particolare nella quale si trova un essere umano che va oltre l’atteggiamento nei confronti di qualcosa – anche se spesso includendolo oppure essendo questo l’unico elemento determinante – e che sono determinati da fattori quali la salute e lo stato di benessere, aspetto, umore, linguaggio, socievolezza, cooperazione, espressione facciale, attività motoria, attività mentale, stato emotivo, tendenza di pensiero, consapevolezza sensoriale, orientamento, memoria, livello di informazione, livello di intelligenza generale, capacità di astrazione e interpretazione e giudizio.

    Quando l’atteggiamento è espresso verbalmente a se stessi oppure ad altri da se, si formalizza in una proposizione oggettiva che segue verbi come: credere, sperare, aspettarsi, desiderare.
    La proposizione oggettiva che esprime l’atteggiamento (in inglese propositional attitude) può seguire anche la formulazione “io penso che …”.

    Emanuele Fazio
    Psicologo a Roma Nord


    Visita il mio sito

    Psicologo a Roma nord

    Articoli in evidenza

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari
    Psicologia sociale


    Violenza a danno degli operatori sanitari

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari (e altre figure operanti nel settore) è un sottoinsieme della violenza sul …

    Leggi l’articolo

    apprendimento sociale
    Psicologia sociale


    Apprendimento sociale

    La teoria dell’apprendimento sociale parte dal presupposto che la personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare e da tutti gli altri ambienti nei quali …

    Leggi l’articolo

    La teoria biosociale alla base del DBT Skills Training
    DBT Skills Training


    La base teorica del DBT Skills Training

    La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale …

    Leggi l’articolo

  • Filosofia della mente

    yang song tbciw4IvgU4 unsplash 2

    Filosofia della mente

    Che cos’è la filosofia della mente

    Una definizione concisa ed esaustiva

    di Emanuele Fazio

    La filosofia della mente

    La filosofia della mente è quella branca della filosofia a cavallo tra filosofia teoretica e metafisica[1] che si domanda e cerca di dare una risposta circa la natura dei fenomeni mentali, cioè come si determinano e cosa li caratterizza, e ancora più in particolare si domanda e cerca di dare una risposta sul perché e in che modo tali fenomeni mentali entrano in contatto con il mondo fisico, soprattutto con quel particolare oggetto del mondo fisico che è il nostro corpo.

    Quali sono questi fenomeni mentali?

    I fenomeni mentali che indaga la filosofia della mente sono tanti e diversi.
    Una prima classificazione li può distinguere in fenomeni di carattere cognitivo e di carattere affettivo/emotivo.
    Ma per la filosofia della mente la maggior parte dei fenomeni mentali risultano essere una combinazione di questi due caratteri.
    Alcuni esempi di fenomeni mentali sono: la percezione (soprattutto visiva, ma anche quella che ci deriva dagli altri sensi), l’attenzione, i vari stati di coscienza, la rappresentazione mentale di oggetti concreti oppure astratti, la conoscenza, le varie forme di apprendimento, la memoria, l’esperienza, la decisione, la risoluzione dei problemi, la comunicazione (anche attraverso il linguaggio), la motivazione e le emozioni.

    [1] La metafisica è quella branca della filosofia che si occupa di tutte quelle questioni che non possono essere spiegate dalla fisica, la filosofia della natura (philosophiae naturalis).
    Come tale, è considerata la branca più astratta e speculativa – non empirica – della filosofia.
    Il primo a occuparsi di metafisica fu Platone, che postulò una forma di realtà non materiale, quindi ideale o idealizzata – pertanto metafisica – che contribuisse a spiegare e dare conto della realtà fisica: il mondo iperuranio delle idee.
    Le questioni che non riescono ad essere interamente spiegate dalla fisica sono oggi quelle che attengono la mente, lo spirito, i principi astratti ed alcune attinenti il mondo fisico, in particolare l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, nonostante i passi da gigante compiuti grazie alla fisica quantistica e alle due leggi sulla relatività di Einstein.

    Emanuele Fazio
    Psicologo a Roma Nord


    Visita il mio sito

    Psicologo a Roma nord

    Articoli in evidenza

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari
    Psicologia sociale


    Violenza a danno degli operatori sanitari

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari (e altre figure operanti nel settore) è un sottoinsieme della violenza sul …

    Leggi l’articolo

    apprendimento sociale
    Psicologia sociale


    Apprendimento sociale

    La teoria dell’apprendimento sociale parte dal presupposto che la personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare e da tutti gli altri ambienti nei quali …

    Leggi l’articolo

    La teoria biosociale alla base del DBT Skills Training
    DBT Skills Training


    La base teorica del DBT Skills Training

    La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale …

    Leggi l’articolo