Tag: a che servono le emozioni

  • A che servono le emozioni

    a che servono le emozioni

    Glossario di psicologia

    A che servono le emozioni?

    Per saperne di più

    di Emanuele Fazio

    A che servono le emozioni?

    In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell’individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente. Secondo Antonio Damasio, le emozioni potrebbero non essere un semplice corollario ai processi cognitivi, ma evolutivamente la prima e per lungo tempo unica modalità di acquisire conoscenza circa l’ambiente che circonda l’organismo, con la finalità di consentire all’organismo di riorganizzare la propria struttura e/o le proprie funzioni e/o il proprio comportamento in funzione delle informazioni in entrata, che sono sempre e comunque convertite in reazioni biofisiche e biochimiche del nostro organismo (in primis il cervello). La cognizione rappresenta una modalità di rappresentazione di queste modificazioni biochimice e biofisiche, e che è sempre riducibile a sua volta ad attività biochimiche e biofisiche, tale per cui il comportamento risulta la determinante ultima di tutti questi processi.
    Le emozioni rivestono anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche).

    Emanuele Fazio
    Psicologo a Roma Nord


    Visita il mio sito

    Psicologo a Roma nord

    Articoli in evidenza

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari
    Psicologia sociale


    Violenza a danno degli operatori sanitari

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari (e altre figure operanti nel settore) è un sottoinsieme della violenza sul …

    Leggi l’articolo

    apprendimento sociale
    Psicologia sociale


    Apprendimento sociale

    La teoria dell’apprendimento sociale parte dal presupposto che la personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare e da tutti gli altri ambienti nei quali …

    Leggi l’articolo

    La teoria biosociale alla base del DBT Skills Training
    DBT Skills Training


    La base teorica del DBT Skills Training

    La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale …

    Leggi l’articolo

  • La teoria delle emozioni di Nico Frijda

    James Gross

    Glossario di psicologia

    Nico Frijda

    Per saperne di più

    di Emanuele Fazio

    La teoria delle emozioni di Nico Frijda

    La teoria e il modello teorico esplicativo proposto da Nico Frijda, descrive l’emozione come un fenomeno complesso, multicomponente, che predispone l’organismo ad una o più reazioni. Le componenti sono sei: la valutazione cognitiva, l’esperienza soggettiva, la propriocezione di una spinta ad agire e/o pensare, la reazione fisiologica del sistema nervoso simpatico, la mimica facciale (o espressione facciale delle emozioni) e infine la risposta comportamentale (o coping). Secondo il modello di Frijda, la componente principale è la propriocezione di una spinta ad agire e/o pensare, in quanto tale spinta è in grado di regolare efficacemente l’intero processo, il quale si conclude:

    • con la messa in atto della risposta più adattiva per il soggetto;
    • l’attribuzione di un nome all’emozione provata;
    • l’attivazione di tutti i processi cognitivi secondari.

    Ad esempio, la propriocezione di una tensione muscolare intenzionale verso l’oggetto regola:

    • il comportamento di attacco;
    • l’attribuzione del termine “rabbia” alla propriocezione;
    • l’attivazione di tutti i processi cognitivi secondari (valutazione di ciò che si sta ottenendo per il tramite dell’attacco e valutazione di un cambio di strategia che ottimizzi i costi in funzione dei benefici, che potrebbero includere la fuga (cambio del termine in “paura”).

    Il modello presenta molte affinità concettuali con quello proposto nel 1884 da William James

    Emanuele Fazio
    Psicologo a Roma Nord


    Visita il mio sito

    Psicologo a Roma nord

    Articoli in evidenza

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari
    Psicologia sociale


    Violenza a danno degli operatori sanitari

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari (e altre figure operanti nel settore) è un sottoinsieme della violenza sul …

    Leggi l’articolo

    apprendimento sociale
    Psicologia sociale


    Apprendimento sociale

    La teoria dell’apprendimento sociale parte dal presupposto che la personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare e da tutti gli altri ambienti nei quali …

    Leggi l’articolo

    La teoria biosociale alla base del DBT Skills Training
    DBT Skills Training


    La base teorica del DBT Skills Training

    La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale …

    Leggi l’articolo

  • La regolazione delle emozioni: il modello di James Gross

    james gross

    Glossario di psicologia

    La regolazione delle emozioni: il modello di James Gross

    Per saperne di più

    di Emanuele Fazio

    Il modello di regolazione delle emozioni di James Gross

    Un modello teorico autorevole di regolazione delle emozioni è quello di processo, formulato da James Gross.
    Secondo questo modello la regolazione delle emozioni si riferirebbe ai processi attraverso i quali gli individui influenzano le emozioni vivono, quando le vivono, e come sperimentano ed esprimono queste emozioni. Il modello di processo non giudica le strategie di regolazione delle emozioni come “buone” o “cattive”, poiché esse possono essere considerate adattive o disadattive, a seconda del contesto e del risultato cui portano.
    Più nel dettaglio, James Gross ha definito la regolazione delle emozioni come una capacità umana espressa attraverso un processo che, partendo dalla presa d’atto cosciente di stare provando una precisa emozione, consente al soggetto di farne una completa esperienza soggettiva oltre alla attivazione e gestione delle azioni di controllo e monitoraggio del proprio comportamento (agito e/o pensato) e il conseguente riaggiornamento dell’esperienza soggettiva (feedback circolare dinamico).

    Emanuele Fazio
    Psicologo a Roma Nord


    Visita il mio sito

    Psicologo a Roma nord

    James Gross ha individuato tre variabili che sono funzione del successo ottenuto nel processo di regolazione delle emozioni:
    • avere una utilità specifica e motivante (equivale alla risposta alla domanda: quanto utile risulterà adottare una strategia di regolazione delle emozioni?
    • la capacità di adozione efficace di una o più strategie tra quelle individuate da Gross e raccolte in cinque gruppi: selezione della situazione, modifica della situazione, distribuzione delle risorse attentive, ristrutturazione cognitiva e modulazione della risposta (equivale alla risposta alle domande: quanto sarò capace di adottare una strategia di regolazione? Saprò scegliere la più adatta? Quanto dipenderà dalla efficacia/efficienza della mia risposta e quanto dipenderà da fattori che non sono in alcun modo controllabili e quindi regolabili?
    • l’importanza accordata al risultato ottenuto o ottenibile (equivale alla domanda: il risultato che otterrò, migliorerà il mio benessere/attenuerà o eliminerà il mio malessere?
    In particolare, l’attenzione di Gross si è concentrata su due particolari tecniche:

    la riconsiderazione cognitiva (cognitive reappraisal), una delle strategie facente parte del gruppo “ristrutturazione cognitiva” e la soppressione (suppression) una delle strategie facente parte del gruppo “modulazione della risposta”. Diversi esperimenti condotti sia da Gross che da altri ricercatori hanno evidenziato che la riconsiderazione cognitiva risulterebbe più efficace della soppressione e che in molti casi la soppressione non produce risultati positivi.
    La ricerca però sembra suggerire che esistono strategie di regolazione emotiva tipicamente adattive e altre tendenzialmente disadattive. Tra le prime troviamo soprattutto la strategia della rivalutazione. La ricerca scientifica ha dimostrato che è possibile promuovere e potenziare lo sviluppo di queste funzioni, con correlate modificazioni al cervello e al sistema nervoso centrale, attraverso pratiche ed esercizi mirati sia nell’età evolutiva che nell’adulto.
    Tra queste pratiche, Gross ha posto una particolare enfasi sulla pratica mindfulness.

    Articoli in evidenza

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari
    Psicologia sociale


    Violenza a danno degli operatori sanitari

    La violenza sul posto di lavoro a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari (e altre figure operanti nel settore) è un sottoinsieme della violenza sul …

    Leggi l’articolo

    apprendimento sociale
    Psicologia sociale


    Apprendimento sociale

    La teoria dell’apprendimento sociale parte dal presupposto che la personalità di ciascun individuo è plasmata dall’ambiente familiare e da tutti gli altri ambienti nei quali …

    Leggi l’articolo

    La teoria biosociale alla base del DBT Skills Training
    DBT Skills Training


    La base teorica del DBT Skills Training

    La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale …

    Leggi l’articolo