La teoria biosociale alla base della DBT

DBT Skills Training

La teoria biosociale

Alla base della terapia dialettico comportamentale

di Emanuele Fazio

La Teoria Biosociale proposta da Marsha Linehan postula che la sregolatezza emotiva è determinata sia da fattori genetici predisponenti che dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale il soggetto è cresciuto, in particolare nel periodo tra l’infanzia e l’adolescenza.
Le caratteristiche principali dell’ambiente, che in associazione con i fattori genetici predisponenti determinano la sregolatezza emotiva, sono quelle che lo rendono sminuente.

Emanuele Fazio
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L’ambiente socio-familiare sminuente

La Teoria Biosociale definisce come ambiente sminuente quello in cui le emozioni, i pensieri e i comportamenti sono giudicati dai genitori o altre figure affini o sostitutive come inopportuni, non in linea con l’etica sociofamiliare di appartenenza.
Una persona geneticamente predisposta alla sregolatezza emotiva inizia a manifestare le proprie emozioni troppo spesso e in modo molto intenso.
Ciò può indurre nei genitori o in altre figure affini o sostitutive, sentimenti di disagio e di incomprensione.
In genere, queste risposte emotive intense e ipersensibili sono regolarmente ignorate oppure punite e giudicate insindacabilmente inappropriate o socialmente inaccettabili.
Ma il comportamento emotivamente sregolato, soprattutto se l’emozione è stata repressa per lungo tempo, ottiene anche l’effetto di attirare la tanto agognata attenzione.
Un meccanismo per molti versi assimilabile ai casi di isteria narrati da Freud ed epigoni.

Il condizionamento operante

Per effetto del condizionamento operante, la persona apprende che per attirare l’attenzione altrimenti negata o flebile, deve manifestare comportamenti emotivamente sregolati.
Spesso riceve punizioni, ma qualche volta riceve per l’appunto l’agognata attenzione, che costituisce, secondo il modello dell’analisi del comportamento, una ricompensa.
Ricompensare in modo saltuario un comportamento ha un potere rinforzante maggiore rispetto al ricompensare costantemente.
Il risultato è che la manifestazione emotiva sregolata acquista sempre più probabilità di essere messa in atto.

Per Linehan, un ambiente sminuente sortisce anche l’effetto di non far ben comprendere alla persona che tipo di emozione sta provando in quel preciso momento.
Infatti, tra le skill DBT insegnate ai clienti, vi è quella di comprendere e dare un nome alla propria emozione.

Ancora sull’ambiente sminuente

Secondo la Teoria Biosociale, un altro effetto di un ambiente sminuente è l’ipersemplificazione del processo di problem solving, per cui l’emozione negata, non riconosciuta, sminuita o punita non apporta valenza informativa saliente all’evento che si sta vivendo, per cui la scelta della risposta più appropriata è delegata alla valutazione effettuata dai soli processi cognitivi.
Il che non sarebbe del tutto limitante, laddove le emozioni apportassero scarsa valenza informativa, come si è sempre creduto prima che Antonio Damasio pubblicasse L’errore di Cartesio e stimolasse l’avvio di un campo di ricerca molto fruttuoso.

A causa dello straripamento emotivo in atto, che riduce l’efficacia dei circuiti cognitivi, la persona è costretta a fare ricorso, nel migliore dei casi, a cognizioni automatiche (ad esempio le euristiche) ma più frequentemente, soprattutto in soggetti clinici, a risposte impulsive, guidate da riflessi primari come il riflesso attacca o fuggi o il riflesso di freezing.

La sregolatezza emotiva nei soggetti borderline

Nei soggetti borderline, ma non solo in essi, lo straripamento emotivo è preceduto o è parallelo al tentativo di regolare l’espressione emotiva per il tramite di comportamenti quali ad esempio il tentativo di suicidio, l’autolesionismo non suicidario attuato attraverso tagli o bruciature inflitti agli arti superiori, inferiori o altre parti del corpo, l’abuso di sostanze oppure la messa in atto di comportamenti ritenuti compensatori, come la promiscuità sessuale, furti, litigi, guida spericolata di veicoli ed altri ancora.

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