Sostegno psicologico agli studenti per la prevenzione del bullismo
Psicologia sociale

Il sostegno psicologico agli studenti per la prevenzione di atti di bullismo

Prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo

di Emanuele Fazio
Il sostegno psicologico agli studenti per la prevenzione di atti di bullismo

Il sostegno psicologico agli studenti per la prevenzione di atti di bullismo, è una misura prevista dal disegno di legge in giacenza presso il Senato della Repubblica e recante Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

 

Il dispositivo appena citato, prevede modifiche significative alla legge 29 maggio 2017, n. 71, e nella fattispecie in argomento, dopo l’articolo 4 è proposto l’inserimento dell’articolo 4-bis, recante Servizio di sostegno psicologico agli studenti e servizio di coordinamento pedagogico. 

 

Più specificatamente, le regioni potranno adottare iniziative affinché sia fornito alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, che lo richiedano, anche tramite convenzione con gli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica:

 

  • un servizio di sostegno psicologico agli studenti per la prevenzione del bullismo, al fine di favorire lo sviluppo e la formazione della personalità degli studenti medesimi nonché di prevenire fattori di rischio o situazioni di disagio, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie;
  • un servizio di coordinamento pedagogico, nei limiti delle previsioni di legge, al fine di promuovere e contribuire al pieno sviluppo delle potenzialità di crescita personale, di inserimento e partecipazione sociale, agendo in particolare sulle relazioni interpersonali e sulle dinamiche di gruppo.
Emanuele Fazio Psicologo a Roma Nord
Il bullismo

Ricordiamo che con il termine bullismo si vuole intendere l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni.

 

Più estesamente, il bullismo è un comportamento prevaricatore di natura fisica e/o verbale, caratterizzato da molestia e aggressività anche di tipo minaccioso, sempre di natura intenzionale o intenzionalmente non inibita.

 

È diretto verso una o più persone da parte di una o più persone, in particolare tra coetanei adolescenti o giovanissimi adulti, e dove la parte soccombente è generalmente più debole e/o incapace di difendersi adeguatamente dal comportamento appena descritto.

 

Sebbene tra gli studiosi che, in ambito accademico, si sono occupati del fenomeno, le definizioni di bullismo non siano sempre le stesse, gli stessi studiosi concordano sul fatto che il bullismo sia una particolare forma di comportamento aggressivo, in quanto a differenza delle altre forme di aggressività, è caratterizzato da tre variabili fondamentali, vale a dire:

 

  • intenzionalità;
  • ripetizione;
  • squilibrio di potere.

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